A favore di Cicerone scese in campo anche il fratello minore dell' arpinate, Quinto, che inviò all' illustre fratello un "Commentariolum petitionis", un piccolo manuale per la campagna elettorale.
Nel suo libello Quinto dà al fratello tutta una serie di consigli ispirati a un certo cinismo, ma soprattutto una studiata strategia per conquistare il più largo consenso possibile. Quello che colpisce di questo libretto è la validità ancora attuale, nonostante i duemila e passa anni, dei consigli dati da Quinto al fratello
Cosa dice di tanto importante Quinto al fratello? Gli spiega che le leggi della morale e dell' educazione, durante la campagna elettorale, devono subire un leggero ritocco. Se in tempi normali, per esempio, "è consigliabile rifiutare cortesemente quello che non puoi fare", durante una campagna elettorale e' meglio far promesse senza tanti scrupoli, perche' "l' ultima cosa a cui pensare è che la persona alla quale hai mentito si infuri. Questa eventualità, se si fanno promesse, non e' sicura, e comunque lontana nel tempo; se invece si dice di no, ci procureremo sicuramente molti nemici e subito; sono assai piu' numerosi, infatti, quanti chiedono favori di quanti ne usufruiscono". E bisogna considerare diversamente anche l' arte di adulare, che "se in altri momenti della vita è un vizio e una vergogna, durante la campagna elettorale è indispensabile". Consigli ispirati a un certo cinismo, ma in grado di far conquistare il piu' largo consenso possibile: "Innanzitutto fai in modo che appaiano chiari sia il gran numero dei tuoi amici sia la loro appartenenza a ceti sociali diversi". Il candidato, poi, deve avere ben presente le forze di cui può disporre: le persone che gli devono qualcosa ("abbi cura che sappiano di non avere altra occasione per testimoniare la loro riconoscenza"); coloro che nutrono speranze ("fai in modo che il tuo aiuto sembri già predisposto e imminente"); gli uomini influenti nei quartieri ("capiscano che tu sai cosa puoi attenderti da ciascuno di loro, che apprezzi quello che ricevi e non dimentichi quello che hai ricevuto"). Bisogna occuparsi anche degli avversari: "Abbi cura, se è possibile di trovare qualcosa, che circoli nei confronti dei tuoi concorrenti un sospetto di infamia: per crimini, lussuria, sperperi, in accordo con la loro condotta di vita".
Se Quinto Cicerone fosse stato il fratello di Obama senza ombra di dubbio nel suo manualetto gli avrebbe consigliato di utilizzare il più possibile Internet per la campagna elettorale. Consiglio di cui Obama comunque non ha avuto bisogno visto che ci ha pensato da solo.
Per la sua campagna elettorale, infatti il candidato democratico alla Casa Bianca ha puntato molto sul Web. Grazie all'aiuto del suo staff, il senatore dell'Illinois ha predisposto, già dai tempi delle primarie con l'agguerrita Hillary Clinton, un sito online per diffondere il suo progetto politico e un vero e proprio social network per aggregare e mettere in contatto tra loro i sostenitori della sua candidatura. Una rete sociale dalle grandi potenzialità, che Obama ha poi integrato con la piattaforma di Facebook, rendendo ancor più incisiva la sua campagna elettorale online. I suoi elettori in Rete nel corso dei mesi si sono rivelati fedeli supporter pronti a diffondere attraverso forum e weblog la sua candidatura per la Casa Bianca. Facebook si è rivelato una scelta felice per accrescere il proprio bacino elettorale.
Si dice che uno dei fattori che abbia determinato la vittoria di Obama sia stato proprio Facebook, il famoso social network con una media record di 39 milioni di visitatori al giorno