Il conte Tissard de Rouvres era un giovane e aitante ufficiale delle guardie francesi. Aveva perciò buona fortuna con le donne e svegliava la gelosia dei mariti. Uno di questi era addirittura feroce contro di lui. Un giorno avvenne che, mentre il galante giovanotto si arrampicava con una scala di seta sul balcone dell’amata, dal balcone invece di lei spuntò il burbero marito.
- Che fate lì?- domandò con una voce spaventosa
- Io – rispose, col maggior sangue freddo, Tissard – faccio una passeggiata
- Che fate lì?- domandò con una voce spaventosa
- Io – rispose, col maggior sangue freddo, Tissard – faccio una passeggiata
Non aveva lo stesso sense of humour o, se volete, la stessa faccia tosta, il giovane Huang Tzu-Heng di Taipei. Insicuro dell’amore della sua fidanzata, il giovane decise di metterla alla prova. Scrisse alla ragazza, Hsiao Ian, una email in cui si firmava ‘Mr J’ e le diceva di essersi innamorato di lei. La ragazza dimostrò subito interesse e tra i due nacque una relazione ‘virtuale’. Un giorno Hsiao disse a Huang che lo avrebbe lasciato perché si era innamorata di un misterioso ‘Mr J’. Huang, confuso e disperato, per tutta risposta, tornò a casa e si suicidò, lasciando un biglietto in cui spiegava che lui e Mr J erano la stessa persona.
Un po’ di gelosia nelle giuste dosi fa anche bene alla coppia. Ma essere gelosi del proprio alter ego virtuale ed esserlo fino al punto di suicidarsi, mi sembra davvero troppo!!
Scriveva Shakespeare nell’Otello (che sull’argomento la sapeva lunga): “Guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che si diletta col cibo di cui si nutre”
Scriveva Shakespeare nell’Otello (che sull’argomento la sapeva lunga): “Guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che si diletta col cibo di cui si nutre”