giovedì 25 dicembre 2008

I notebook e il problema dell'autonomia della batteria

Il problema più grande che devono affrontare tutti i possessori di notebook è sicuramente l’autonomia della batteria. Nonostante negli ultimi 10 anni i progressi compiuti dai computer portatili sia stato enorme - si sono trasformati da dispositivi ingombranti, pesanti e dal prezzo pari a quello di un’automobile in strumenti piccoli, sottili, leggeri e dai costi decisamente abbordabili per tutte le tasche -, il problema dell’autonomia della batteria è rimasto.
L’autonomia media di un portatile è di 3 o 4 ore, grasso che cola se vengono raggiunte le 4/5 ore.
Tuttavia la crescente potenza delle macchine e le dimensioni degli schermi sempre più grandi hanno trasformato i notebook in dispositivi assettati di energia. I modelli di batteria agli ioni di litio ad alta capacità coi quali si pensava di risolvere il problema hanno avuto in realtà la stessa efficacia che avrebbe una goccia d’acqua su una persona che vaga nel deserto senza bere da una settimana.
Poiché la necessità aguzza l’ingegno, per risolvere il problema della scarsa durata della batteria sono stati inventati tanti stratagemmi, come la batteria di scorta o l’alimentatore per automobile. Le Ferrovie dello Stato hanno inserito prese di corrente sui treni delle tratte principali a lunga percorrenza proprio per permettere agli utenti che passano molto tempo in viaggio di poter usare il portatile durante il lungo tragitto.

Ma che cosa sta facendo la ricerca tecnologica per fornire maggiore autonomia ai portatili? Si sta muovendo in direzione dell’utilizzo di nuovi componenti a basso consumo energetico: schermi a LED, dischi SSD a memoria flash, processori Ultra Low Voltage

Schermi con tecnologia al LED
Si tratta di schermi che, rispetto ai classici modelli a cristalli liquidi a matrice attiva TFT, sono più luminosi e consumano di meno: si parla di un risparmio energetico di circa il 10%. Nell’arco di poco tempo il prezzo di questo tipo di schermi è sceso a tal punto che, mentre fino a un anno fa si trovavano solo su notebook di fascia alta, oggi invece ne sono dotati perfino i netbook a basso costo (ad esempio il netbook da 300 euro Wind U100 di MSI). Si prevede che a partire dall’anno prossimo tutti i portatili utilizzeranno questa tecnologia

Disco fisso flash
L’adozione di questo tipo di dischi consente di aumentare la durata della batteria di quasi il 10%. Senza contare che si tratta di dischi decisamente più affidabili, resistenti e veloci dei loro ‘parenti’ meccanici. Ma allora perché non vengono montati di serie su tutti i portatili? Il problema è il prezzo. I dischi SSD costano molto di più rispetto ai classici dischi meccanici. Per cercare di ridurre i costi, le case produttrici impiegano dischi di piccolo taglio, però così alla fine i notebook che montano questo tipo di dischi finiscono per offrire meno della metà dello spazio che hanno i corrispondenti modelli dotati del classico disco meccanico. Anche se rispetto all’inizio dell’anno i prezzi dei dischi SSD sono in forte calo, almeno per i prossimi mesi il loro costo continuerà ad essere molto più alto rispetto ai dischi tradizionali. Quindi, salvo sorprese dell’ultima ora, non è per il momento ipotizzabile per l’anno venturo un cambio di tecnologia con il passaggio massiccio dei portatili dal classico disco meccanico al disco SSD

Processore
L’utilizzo di una CPU Ultra Low Voltage e di una scheda video integrata permette un risparmio energetico del 10%. Attualmente il processore Intel Centrino Core 2 Duo Ultra Low Voltage di ultima generazione con sistema video integrato GM45 è come il cacio sui maccheroni per tutti i produttori che puntano a ridurre al massimo i consumi: guai a chi glielo tocca.
Peccato per la scheda video dedicata, ma la rinuncia ad essa è assolutamente necessaria se si vuole aumentare l’autonomia del portatile: la scheda video dedicata è infatti la bestia nera della batteria. Particolare attenzione infine viene riservata al BIOS e quindi alle impostazioni di base della macchina che vengono ottimizzate per ridurre al massimo i consumi