Una delle parole maggiormente usate dai sistemi operativi Windows è OK, per indicare che va tutto bene, che si vuol proseguire, che si confermano le impostazioni date. Ma qual è l’origine della formula OK? C’è chi ritiene che si tratti dell’abbreviazione dei biscotti Orrin Kendall che i soldati mangiavano durante la guerra civile americana. Altri dicono che OK è l’abbreviazione di Aux Cayes, un porto di Haiti il cui rum era particolarmente gradito dai marinai americani.Un’altra leggenda suggerisce che il nome derivi da Old Keokuk, un capo tribù indiano che si diceva avesse firmato un trattato con le sue iniziali.
Il termine comparve per la prima volta col significato di ‘tutto bene’ nel 1839 sul Boston Morning Post ma si diffuse solo a partire dalla seconda guerra mondiale. Quando un reparto andava in missione, al suo ritorno doveva segnalare le eventuali perdite in vite umane. Se tutti rientravano alla base, il comandante faceva rapporto ai superiori usando l’acronimo O.K. come abbreviazione di ‘zero killed’, cioè nessuno ucciso
Il termine comparve per la prima volta col significato di ‘tutto bene’ nel 1839 sul Boston Morning Post ma si diffuse solo a partire dalla seconda guerra mondiale. Quando un reparto andava in missione, al suo ritorno doveva segnalare le eventuali perdite in vite umane. Se tutti rientravano alla base, il comandante faceva rapporto ai superiori usando l’acronimo O.K. come abbreviazione di ‘zero killed’, cioè nessuno ucciso