La rottura del computer o di una periferica è già di per sé una seccatura, ma quando a questo fatto si aggiunge la cattiva qualità del servizio offerto dai centri di assistenza , allora può trasformarsi davvero in una esperienza spiacevolissima
Altroconsumo (www.altroconsumo.it), l’associazione dei consumatori che conta 300 mila soci e che è presieduta da Paolo Martinello, ha effettuato un’inchiesta sui centri di assistenza per computer con lo scopo di verificare la correttezza e l’efficienza professionale degli stessi. Ebbene, i risultati sono stati tutt’altro che incoraggianti.
L’associazione ha portato in assistenza un monitor malfunzionante a causa di un banalissimo guasto (un dentino volutamente piegato nella presa del cavo VGA) a 31 negozi di riparazione dislocati a Milano, Roma e Napoli e si è rivolta a due servizi di assitenza telefonica. Due centri di assistenza su tre non sono riusciti a individuare il guasto oppure hanno proposto prezzi esagerati (fino a 100 euro) per eseguire le riparazioni necessarie alla soluzione del problema, fingendo, per esempio, di aver trovato un presunto danno al monitor. I centri di assistenza che hanno individuato e risolto il guasto non richiedendo un occhio della testa per le spese di riparazione, ahi ahi ahi non hanno comunque mai rispettato i tempi concordati per la restituzione del prodotto. Napoli è stata la maglia nera (ben 9 bocciature), ma meglio non ha fatto Milano (6 bocciature).
Secondo Altroconsumo, quando ci troviamo in presenza di un sintomo di malfunzionamento non si dovrebbe correre subito verso un centro di assistenza, ma cercare di individuare, se possibile, l’origine del problema. In caso di difficoltà, se l’azienda produttrice dell’apparecchio dispone di un centro di assistenza telefonica, è buona norma telefonare e vedere se con l’aiuto di un tecnico sia possibile riparare il guasto. Quando tutto ciò non è possibile e ci si deve per forza di cose rivolgere a un centro di assistenza, la prima operazione da fare è controllare la validità della garanzia, perché potremmo veder riparato il guasto senza spendere un euro. È opportuno, suggerisce l’associazione, farsi sempre mettere per iscritto una previsione sui tempi di esecuzione del lavoro e richiedere un preventivo scritto. Se il centro di assistenza non è in grado di fornire un preventivo scritto deve essere almeno capace di indicare una spesa orientativa, comprensiva dei dettagli sulla tariffa oraria. Quando, poi, il problema è stato risolto, il cliente deve richiedere una ricevuta che indichi gli interventi effettuati, i pezzi sostituiti, le ore impiegate e le tariffe applicate. E se il problema persiste bisogna far valere la garanzia sulla riparazione.
Comunque, considerata la pessima figura fatta dai centri di assistenza in questa inchiesta, speriamo che il nostro caro computer…goda sempre di ottima salute!
Altroconsumo (www.altroconsumo.it), l’associazione dei consumatori che conta 300 mila soci e che è presieduta da Paolo Martinello, ha effettuato un’inchiesta sui centri di assistenza per computer con lo scopo di verificare la correttezza e l’efficienza professionale degli stessi. Ebbene, i risultati sono stati tutt’altro che incoraggianti.
L’associazione ha portato in assistenza un monitor malfunzionante a causa di un banalissimo guasto (un dentino volutamente piegato nella presa del cavo VGA) a 31 negozi di riparazione dislocati a Milano, Roma e Napoli e si è rivolta a due servizi di assitenza telefonica. Due centri di assistenza su tre non sono riusciti a individuare il guasto oppure hanno proposto prezzi esagerati (fino a 100 euro) per eseguire le riparazioni necessarie alla soluzione del problema, fingendo, per esempio, di aver trovato un presunto danno al monitor. I centri di assistenza che hanno individuato e risolto il guasto non richiedendo un occhio della testa per le spese di riparazione, ahi ahi ahi non hanno comunque mai rispettato i tempi concordati per la restituzione del prodotto. Napoli è stata la maglia nera (ben 9 bocciature), ma meglio non ha fatto Milano (6 bocciature).
Secondo Altroconsumo, quando ci troviamo in presenza di un sintomo di malfunzionamento non si dovrebbe correre subito verso un centro di assistenza, ma cercare di individuare, se possibile, l’origine del problema. In caso di difficoltà, se l’azienda produttrice dell’apparecchio dispone di un centro di assistenza telefonica, è buona norma telefonare e vedere se con l’aiuto di un tecnico sia possibile riparare il guasto. Quando tutto ciò non è possibile e ci si deve per forza di cose rivolgere a un centro di assistenza, la prima operazione da fare è controllare la validità della garanzia, perché potremmo veder riparato il guasto senza spendere un euro. È opportuno, suggerisce l’associazione, farsi sempre mettere per iscritto una previsione sui tempi di esecuzione del lavoro e richiedere un preventivo scritto. Se il centro di assistenza non è in grado di fornire un preventivo scritto deve essere almeno capace di indicare una spesa orientativa, comprensiva dei dettagli sulla tariffa oraria. Quando, poi, il problema è stato risolto, il cliente deve richiedere una ricevuta che indichi gli interventi effettuati, i pezzi sostituiti, le ore impiegate e le tariffe applicate. E se il problema persiste bisogna far valere la garanzia sulla riparazione.
Comunque, considerata la pessima figura fatta dai centri di assistenza in questa inchiesta, speriamo che il nostro caro computer…goda sempre di ottima salute!