In base ad una recente indagine di G Data, quasi tutti gli utenti di Internet (una percentuale bulgara: il 93 percento) del mondo sono convinti che tutti i programmi dannosi si rendano in qualche modo visibili nel PC infettato, generalmente non facendolo più funzionare o rallentandolo oppure visualizzando popup strani.
Una volta in effetti era così perchè i virus venivano scritti da sviluppatori che con il codice dannoso volevano dimostrare le loro capacità tecniche. Oggigiorno però i virus non vengono più scritti da pirati solitari alla ricerca di pubblicità per il loro virtuosismo tecnico ma da criminali molto esperti con un unico obiettivo: guadagnare tanto, tanto, tanto. Quanto? Più denaro possibile.
Sul mercato nero online un malware ben programmato può fare per il suo autore la stessa fortuna che per un operaio rappresenta la vincita al supernalotto. Un malware di solito viene concepito per inserire il pc infettato in una rete di bot. Si tratta di reti underground che vengono utilizzate per il lancio di attacchi DDoS, per l'invio di spam o la diffusione dei virus. Gli sviluppatori e gli amministratori di queste reti mettono a disposizione le proprie conoscenze e servizi in forum specializzati. Qui cybercriminali si incontrano, parlano, si scambiano conoscenze e segreti, altri acquistano prestazioni o codici dannosi, come ad esempio l'attacco al sito Web di una determinata impresa o l'avvio di un'azione di spam di massa. Credevate che per eseguire queste operazioni, bisognasse disporre di chissà quali conoscenze tecniche? Nient’affatto, basta acquistare un pacchetto all-inclusive in vendita su una di queste reti!!
Pertanto, gli sviluppatori e gli amministratori delle reti di bot hanno tutto l’interesse a rendere la propria rete più grande possibile. Ogni PC scollegato, ad esempio perchè viene scoperta ed eliminata l'infezione presente, costituisce per questi cybercriminali una perdita economica. Questo gli autori di virus lo sanno, così quando scrivono il loro malware stanno bene attenti a che il programma dannoso sia più difficilmente individuabile possibile. Altro che crash del pc, rallentamenti, finestre di popup strane o altri sintomi rivelatori.
Una volta in effetti era così perchè i virus venivano scritti da sviluppatori che con il codice dannoso volevano dimostrare le loro capacità tecniche. Oggigiorno però i virus non vengono più scritti da pirati solitari alla ricerca di pubblicità per il loro virtuosismo tecnico ma da criminali molto esperti con un unico obiettivo: guadagnare tanto, tanto, tanto. Quanto? Più denaro possibile.
Sul mercato nero online un malware ben programmato può fare per il suo autore la stessa fortuna che per un operaio rappresenta la vincita al supernalotto. Un malware di solito viene concepito per inserire il pc infettato in una rete di bot. Si tratta di reti underground che vengono utilizzate per il lancio di attacchi DDoS, per l'invio di spam o la diffusione dei virus. Gli sviluppatori e gli amministratori di queste reti mettono a disposizione le proprie conoscenze e servizi in forum specializzati. Qui cybercriminali si incontrano, parlano, si scambiano conoscenze e segreti, altri acquistano prestazioni o codici dannosi, come ad esempio l'attacco al sito Web di una determinata impresa o l'avvio di un'azione di spam di massa. Credevate che per eseguire queste operazioni, bisognasse disporre di chissà quali conoscenze tecniche? Nient’affatto, basta acquistare un pacchetto all-inclusive in vendita su una di queste reti!!
Pertanto, gli sviluppatori e gli amministratori delle reti di bot hanno tutto l’interesse a rendere la propria rete più grande possibile. Ogni PC scollegato, ad esempio perchè viene scoperta ed eliminata l'infezione presente, costituisce per questi cybercriminali una perdita economica. Questo gli autori di virus lo sanno, così quando scrivono il loro malware stanno bene attenti a che il programma dannoso sia più difficilmente individuabile possibile. Altro che crash del pc, rallentamenti, finestre di popup strane o altri sintomi rivelatori.