giovedì 8 ottobre 2009

Cluster danneggiati (bad cluster): sintomi e soluzioni pratiche

Non riuscite più ad usare programmi installati da tempo e che hanno sempre funzionato bene? Quando provate ad installare un qualunque programma il pc si blocca? Oppure a volte riuscite a completare l'installazione di un programma ed altre volte no? Quando provate a vedere un DivX una volta lo vedete a scatti, un'altra regolarmente? Quando provate a masterizzare una ISO, non ci riuscite perchè il programma di masterizzazione vi dice che il file è danneggiato? Però per il resto il computer funziona bene.

Ebbene, in questi casi è bene fare uno scandisk.
La causa dei malfunzionamenti sopra segnalati potrebbe essere riconducibile alla presenza di cluster danneggiati sui quali si trovano memorizzate librerie di programmi che per questo non riescono più a funzionare bene, oppure sui quali Windows cerca di memorizzare file di programmi che si sta tentando di installare o file temporanei di programmi (es, player video, giochi) che si sta utilizzando. Il fatto che alcune volte il programma funzioni ed altre no può dipendere dal cluster dove Windows sta tentando di allocare il file necessario all'utilizzo del programma: quando Windows tenta di memorizzare il file su un cluster danneggiato, ecco che si presenta il problema...

Prima di effettuare lo scandisk con lo strumento integrato in Windows, provate a cercare sul sito del produttore dell'hard disk utilities di controllo del disco. Se le trovate, scaricatele ed effettuate con esse il controllo del disco.

Se la causa dei succitati malfunzionamenti è effettivamente riconducibile a cluster danneggiati, durante lo scandisk appariranno uno o più messaggi del tipo
IMPOSSIBILE SOSTITUIRE I CLUSTER DANNEGGIATI NEL FILE XXX

Questo messaggio relativo alla presenza di cluster o settori danneggiati nel disco fisso può essere il preludio ad un danno del supporto, tale da renderlo completamente inutilizzabile (con conseguente perdita dei dati lì memorizzati).

Sono due le cause che provocano il danneggiamento di settori o cluster dell'hard disk: danno fisico o errore logico.
La presenza di cluster danneggiati fisicamente è il sintomo di un guasto fisico del supporto: mettetevi l'anima in pace, in un arco di tempo difficilmente quantificabile o prevedibile, vi saluterà.
L'errore logico mostra gli stessi sintomi ma i cluster che appaiono danneggiati non pregiudicano il regolare funzionamento del disco.

Le cause che possono portare ad una situazione del genere sono diverse: un danneggiamento logico può essere dovuto ad esempio un interruzione o uno sbalzo di corrente mentre l'HD stava scrivendo su di essi. La situazione in genere è recuperabile con uno scandisk o equivalente. Invece nel caso dei cluster danneggiati fisicamente significa che in quella particolare area della superficie magnetica del piattello esiste un alterazione dello strato
del film magnetico. In questi casi, generalmente la logica di gestione del disco effettua un controllo e impedisce di utilizzarli per la memorizzazione dei dati. Se il danneggiamento è dovuto ad un fatto di tipo "accidentale" (ad esempio una "botta" che ha preso l'HD durante il funzionamento), allora questi cluster possono venire rimappati attingendo all'area di riserva tramite l'uso del tool diagnostico della casa produttrice (ad esempio Zero Fill con relativo
rimappaggio dei bad cluster). Se però questi bad cluster dovessero saltar fuori "dal nulla" e soprattutto dovessero aumentare progressivamente nel tempo siginifica che il film magnetico in cui vengono memorizzati i bit d'informazione si sta deteriorando, e quindi è consigliabile sostiture l'HD.

Un modo attendibile per verificare se il disco ha settori danneggiati e, nel caso positivo, accertarsi se si tratta di errore fisico o logico, è effettuare quotidianamente almeno per qualche giorno uno scandisk da dos. Se in occasione del primo scandisk viene rilevata la presenza di cluster danneggiati e nel ''periodo di controllo'' la situazione peggiora (ossia i cluster danneggiati aumentano rispetto a quelli rilevati la prima volta che è comparso il problema), conviene fare immediatamente una copia di backup dei dati memorizzati su di esso e poi cambiare il prima possibile l'hard disk (se ancora in garanzia), o provvedere ad acquistarne uno nuovo.
Se invece nel ''periodo di controllo'' la situazione non muta (ossia i cluster danneggiati rimangono numericamente quelli della prima volta che sono stati rilevati), potete tirare un sospiro di sollievo: con altissima probabilità si tratta di errore logico.

Un altro modo per determinare se la causa del danneggiamento è di tipo fisico o logico è utilizzare uno di quegli appositi tool per la formattazione del disco a basso livello. Se dopo questa operazione, il tool non trova più cluster danneggiati, allora si può ritenere che fosse un danno logico: infatti se fosse stato un danno fisico, sarebbe rimasto anche dopo.

Per quanto riguarda i guasti fisici, dovete mettervi l'anima in pace: non c'è niente da fare per recuperare l'hard disk! Per i danni logici la soluzione invece c'è e consiste nella formattazione a basso livello, che, come dice il nome stesso, agisce ad un livello più profondo della formattazione standard.
La formattazione a basso livello cancella fisicamente ogni informazione (sia dati presenti su disco che anche ogni altra informazione riguardante la tabella delle partizioni)dal disco scrivendo 0 (off) in ogni settore.

L'assistenza tecnica Quantum-Maxtor a tal proposito afferma:

"This utility contains a low-level format equivalent which will write zeroes to every sector of the hard drive and return it to its factory state. Any bad sectors will be investigated and re-assigned to an unused part of the disk".


La formattazione a basso livello quindi è utile in tutti quei casi in cui si ha necessità di eliminare in maniera definitiva e irrecuperabile le informazioni (dalla tabella delle partizioni ai dati) presenti sul disco (pensate ai casi di infezione di virus altrimenti non eliminabili ecc.).
Attenzione: formattare un disco a basso livello è un operazione delicata: basta un inconveniente, anche piccolo, durante la formattazione, e il disco è da buttare.

Per eseguire la formattazione a basso livello è possibile utilizzare Powermax della Maxtor (che esegue la formattazione anche su dischi non Maxtor). Tuttavia, meglio andare prima sul sito del produttore del proprio hard diskper verificare se ha rilasciato un'utility (generalmente pesante solo pochi Kb) che esegua la formattazione a basso livello.


Altre possibili soluzioni al problema dei cluster danneggiati:

1.
Per cercare di recuperare i dati e contrassegnare i cluster danneggiati di un disco in modo che il sistema operativo non ci lavori su, digitate il comando "chkdsk c: /f /r" dal prompt dei comandi.

2.
Dopo aver eseguito una formattazione a basso livello dell'hard disk, poi dal sistema operativo effettuate un check disk con parametri /f e /r. In tal modo si dovrebbero recuperare i cluster non completamente compromessi e a contrassegnare come non utilizzabili quelli irrecuperabili.
In teoria, scandisk, eseguito in modalità approfondita, è in grado di "flaggare" i clusters danneggiati in modo da non farli vedere a Windows e renderglieli inutilizzabili. Un altro programma utile è Spinrite, che non ripara i cluster danneggiati (è impossibile) ma almeno evita che ci si possa scrivere.
Ma di fatto non risolve il problema evitando che Windows possa scrivere sui cluster danneggiati: un disco guasto continuerà a peggiorare nel tempo. Anzi, a seconda del danno, potrebbero rovinarsi anche le testine del disco, quindi prima provvedete alla sua sotituzione meglio è.

3.
Cluster danneggiati possono impedire l'avvio del pc. In tal caso si può provare a riavviare con ubcd (http://www.ultimatebootcd.com/download.html). Si tratta di una raccolta delle migliori utility freeware per la diagnostica del computer,dove sono presenti anche diversi software per controllare il disco fisso e ripararne eventuali errori.