mercoledì 4 febbraio 2009

Rendering, Acid test e riottosità di Internet Explorer al rispetto degli standard W3C

Gecko, Webkit, Presto, Trident…non sono i nomi di detersivi per piatti né di fantascientifici robot di animazione giapponese.
Probabilmente non li avete mai sentiti nominare, eppure li utilizzate ogni volta che
navigate in Internet: sono i motori di rendering del browser.
Rendering è l’abilità e la velocità del browser nel tradurre in grafica il codice della pagine Web. Non tutti i browser svolgono in modo uguale questo compito, che dipende appunto dal motore di rendering utilizzato.
Gecko è il motore di rendering di Firefox, Webkit è invece è l’anima di Google Chrome, di Safari (il browser di Apple) e di Konqueror (browser predefinito in molte distribuzioni Linux). Presto disegna le pagine per Opera. Trident infine è il nome del motore di rendering utilizzato da Internet Explorer, ossia dal browser attualmente più importante del mondo.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, i motori di rendering migliori sono open source. Tutti i motori di rendering che ho sopra menzionato sono open source, ad eccezione di quello utilizzato da Internet Explorer, Trident, che è un motore proprietario.
Cosa strana, il browser attualmente più diffuso nel mondo non solo è l’unico a utilizzare un motore di rendering proprietario, ma il suo motore di rendering è addirittura il peggiore tra quelli attualmente in uso dai vari browser in circolazione!
Dovete sapere infatti che l’efficienza di un motore di rendering non è una semplice questione di gusti. Esistono degli appositi standard che stabiliscono le modalità con cui un browser deve disegnare e rendere accessibili le pagine HTML ed esistono degli appositi test che permettono di valutare se il browser (e quindi il suo motore) rispetta questi standard oppure no. Questi test quindi permettono di giudicare l’efficienza di un motore di rendering HTML.
Questi test si chiamano Acid Test e come suggerisce il nome sono piuttosto ‘acidi’ e tosti da superare.
Non nominate mai la parola AcidTest a un browser: avrebbe su di lui lo stesso effetto che avrebbe l'ululato di un lupo su un gregge di pecore. Per molto tempo infatti l’Acid2Test è stato lo spauracchio di tutti i browser. La versione successiva dell’Acid2Test, l’Acid3Test, mette sotto torchio le capacità di animazione del browser, il supporto JavaScript ed esprime la pagella finale in centesimi. Ebbene, tutti i browser superano l’Acid2Test senza problemi, ad eccezione di Internet Explorer 7, l’Acid3Test per Internet Explorer poi è un autentica Caporetto: Internet Explorer 8 beta raggiunge un punteggio di 18/100. E’ pur sempre una versione beta, lo giustificherete voi. Certo, peccato che la versione 7.0 di Internet Explorer segna un punteggio ancora più basso: 12/100, contro i 74/100 di Safari 3.1, 71/100 di Firefox 3.0 e 65/100 di Opera 9.5
Eseguire un acid test è molto semplice: basta collegarsi con il browser alla pagina indicata (Acid2Test: www.webstandards.org/action/acid2; Acid3Test: http://acid3.acidtests.org/) e verificare il risultato. Se il browser utilizzato è aderente agli standard W3C, allora compare a video una faccina sorridente. In caso contrario a video compare un’accozzaglia di forme e colori.
Sembra che tra le novità più gustose di Internet Explorer 8 ci sia la possibilità di visualizzare le pagine in due modalità: una nativa e una pensata per essere più aderente possibile agli standard W3C. Considerato che si tratta di un programma che fa storicamente fatica a digerire gli standard universali stabiliti per il Web, sarebbe una novità interessante. Vedremo…