Soprattutto nei notebook, quando si passa dall’alimentazione tramite corrente elettrica a quella fornita dalla batteria, entrano in azione delle soluzioni atte a diminuire il consumo energetico, tra le quali quella che si occupa dello spin off dei piatti dell’hard disk, parcheggiando la testina nel suo alloggiamento a riposo.
Questo comportamento, se reiterato troppo spesso, accorcia la longevità del disco, anche se si parla di valori limite abbastanza elevati e dipendenti dal tipo di utilizzo del computer.
Modalità di risparmio energetico aggressive possono effettivamente uccidere gli hdd, fermo restando che modalità di risparmio energetico aggressive sono imputabili a una cattiva implementazione di tale modalità.
Le modalità di risparmio energetico sono da imputare a impostazioni usate dal firmware dell’hard disk o dal BIOS del notebook, ma anche al sistema operativo utilizzato.
Fonte:
http://informatica.wordpress.com/2007/11/02/facciamo-chiarezza-sul-bug-che-accorcia-la-vita-degli-hard-disk-su-ubuntu/
Questo comportamento, se reiterato troppo spesso, accorcia la longevità del disco, anche se si parla di valori limite abbastanza elevati e dipendenti dal tipo di utilizzo del computer.
Modalità di risparmio energetico aggressive possono effettivamente uccidere gli hdd, fermo restando che modalità di risparmio energetico aggressive sono imputabili a una cattiva implementazione di tale modalità.
Le modalità di risparmio energetico sono da imputare a impostazioni usate dal firmware dell’hard disk o dal BIOS del notebook, ma anche al sistema operativo utilizzato.
Fonte:
http://informatica.wordpress.com/2007/11/02/facciamo-chiarezza-sul-bug-che-accorcia-la-vita-degli-hard-disk-su-ubuntu/