mercoledì 23 settembre 2009

10 regole utili per prevenire o per rimediare a perdite di dati legate alla rottura dell'hard disk in un sistema portatile

Nei notebook i componenti più soggetti a guasti sono display, scheda madre e disco fisso. Anche se verrà sostituito dai dischi allo stato solido, l'hard disk a piattelli per ora è l'unico componente meccanico ancora utilizzato nei computer: per questa sua natura, è maggiormente soggetto ai danni dell'usura, ai quali possono aggiungersi danni accidentali provocati da cadute, versamento di liquidi, imperizia degli utenti, blackout improvvisi, micidiali per i notebook collegati in rete senza batteria.... In assoluto però la principale causa di perdita di dati è la rottura dell'hdd. Parola di Kroll Ontrack, azienda leader mondiale nel settore del data recovery

Ecco 10 regole utili per prevenire o per rimediare a perdite di dati legate alla rottura dell'hard disk in un sistema portatile.

Sono due gruppi da 5 consigli: il primo gruppo mira a prevenire il rischio di malfunzionamenti dell'hard disk, il secondo gruppo, invece, contiene altrettanti suggerimenti pratici su come comportarsi in caso di rottura o danneggiamento dell'hard disk. Il decalogo si basa sui suggerimenti forniti da Kroll Ontrack

Prevenire

1. Maneggiare con cura – La causa della rottura di un disco rigido in un notebook è nella maggior parte dei casi provocata dalla perdita di allineamento in seguito a una caduta o a un colpo. Se il notebook finisce giù da un elicottero come è successo agli operatori di una società di telecomunicazioni che mentre sorvolavano il cielo di Montecarlo se lo sono fatti scivolare dalle mani, il disco avrà sicuramente qualche problema di salute. Ma non è affatto detto che analoghi problemi non possa averne se invece di cadere da un elicottero cada dal tavolo Per rompere l'hdd la caduta o il colpo non necessariamente devono essere pesanti, ne basta anche uno piccolo! Durante il funzionamento il notebook deve essere tenuto fermo e in posizione orizzontale perchè anche piccole vibrazioni possono causare problemi all'hard disk. Per il trasporto utilizzare una borsa imbottita. Ed evitate di dimenticarla chissà dove. Come quel tale che ha dimenticato il laptop e lo zaino con diversi hdd esterni in una corsia mobile di un aeroporto e sono finiti schiacciati dai rulli.

2. Riporre e utilizzare i notebook in ambienti puliti – I notebook non hanno una postazione fissa, spesso vengono risposti o utilizzati in ambienti scarsamente puliti. Bevande versate accidentalmente sulla tastiera durante il lavoro, pile di carte o altri oggetti posti su di esso durante la ricarica, o apparati lasciati per lungo tempo in un angolino a raccogliere polvere possono causare numerosi problemi ai dati. Il notebook va riposto e utilizzato in ambienti puliti e asciutti. Non come ha fatto quel passeggero su un aereo in volo da Londra a Varsavia che aveva inserito nello stesso bagaglio il suo computer portatile e il beauty case. Sfortunatamente il flacone dello shampoo si è aperto, danneggiando l’hard disk del portatile. O come quel tale che ha lasciato su un hard disk esterno una banana matura, che marcendo, ha danneggiato l’apparecchio.

3. Proteggere la propria privacy – Il BIOS e il disco rigido del notebook dovrebbe essere protetti da password, in modo che, nell'eventualità di smarrimento dell'apparecchio, sia più difficile da parte di chi lo ritrova accedere ai dati conservati al suo interno. Per ottenere la cifratura di intere porzioni dell' hard disk con un buon livello di sicurezza non è necessario spendere soldi o essere geni del pc: esistono programmi pratici e gratuiti

4. Effettuare il backup – Effettuare un backup dei documenti importanti.

5. Monitorare lo stato di salute del proprio hard disk – Il 30% dei guasti agli hard disk può essere tempestivamente predetto dal chip SMART (Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology) contenuto in tutti gli hard disk moderni. Con la tecnologia SMART è possibile evitare disastri di perdita di dati per errori del hard disk. Gli errori che scopre la tecnologia SMART dell' hard disk sono i seguenti (tra gli altri): Velocità di giro dei dischi del hard disk, errori nella calibrazione, distanze medie tra la testina ed il disco, temperatura del hard disk, settori difettosi.

Curare

6. Mantenere la calma – E' inutile farsi prendere dal panico: anche nelle situazioni che appaiono irreparabili, i dati possono essere recuperati.

7. Evitate di peggiorare la situazione – Non tentate di risolvere il problema cercando di smontare l'hard disk o compiendo operazioni maldestre (ad esempio scuotendo il supporto dati o cercando di pulirlo da eventuali impurità con prodotti d'uso domestico). Come quel docente universitario che, per riparare il suo hard disk negli ultimi tempi un po’ troppo rumoroso, ha aperto il case e irrorato l'interno del disco con un potente lubrificante. Il drive ha smesso di cigolare, sì, ma anche di funzionare!!

8. Software di recupero dati – A volte, è possibile recuperare i dati persi utilizzando appositi software di data recovery. Ne esistono anche di gratuiti, scaricabili da internet. E' sconsigliato comunque l'utilizzo di questi software se i sintomi sono riconducibili ad un guasto hardware o se il computer produce rumori anomali.

9. Hard disk bagnato – Se il vostro notebook è scivolato nella vasca da bagno piena d'acqua o giù in fondo al pozzo del giardino di vostra nonna, o comunque l'hard disk si è bagnato in qualsiasi altro modo, non cercate in alcun modo di asciugarlo con asciugacapelli o con altri strumenti inadatti nè tanto meno esponendolo a fonti di calore, ad esempio ad un falò. Nè vi venga in mente di mettervi a scrollare l'hard disk nel tentativo di far defluire i liquidi. Se si tratta di acqua salata, i dischi rigidi avranno bisogno di un trattamento particolare a causa delle proprietà corrosive del sale che ne accelerano la corrosione. In questi casi chiudete il disco in un contenitore a chiusura ermetica e inviatelo ad un laboratorio di recupero dati. Non fate come quel tale che per spedire a Kroll Ontrack il drive malfunzionante, lo ha messo in un paio di calzini sporchi, che ovviamente non hanno garantito la protezione necessaria durante il trasporto. I danni che ne sono derivati si sono rivelati più gravi di quelli provocati dall’incidente originale!

10. Rivolgersi a dei professionisti – Se i vostri dati sono importanti vale sicuramente la pena di rivolgersi a una società specializzata nel recupero dati

Molti di questi suggerimenti vi sembrano banali? E' vero, lo sono!! Ma spesso, in una situazione di emergenza, si rischia di perdere la testa e di commettere qualche ingenuità.

Ricordatevi: prevenire è meglio che curare!