sabato 13 giugno 2009

Un'invenzione che ha cambiato il mondo: il transistor

Il transistor è una delle più importanti invenzioni dei tempi moderni, alcuni la considerano l’invenzione più importante del ventesimo secolo. Senza transistor, i moderni computer non sarebbero possibili: hard disk, ram, microprocessore sono tutti fatti di transistor, il componente alla base di tutta l’elettronica moderna!! Nella figura, la foto del primo transistor.



Il transistor è stato inventato nel dicembre del 1947 da tre ricercatori americani della Bell Laboratories Company: John Bardeen, Walter Brattain e William Shockley i quali nel 1956 per la loro scoperta presero il premio Nobel per la fisica. Il bello è che essi non stavano affatto cercando di inventare il transistor ma tutta un’altra cosa: un nuovo amplificatore di telefono! Quindi come sovente accade per le grandi scoperte, anche il transistor fu inventato quasi per caso. In figura, John Bardeen, che è tutt'ora l'unico scienziato ad avere vinto due volte il premio Nobel per la Fisica.



Il transistor è un frammento cristallino di materiale semiconduttore, con almeno tre contatti, realizzato sopratutto con silicio e germanio. Esso sostituì le ingombranti valvole, oltretutto molto più costose e affamate di energia. In effetti la conseguenza più importante dell’introduzione dei transistor è stata proprio la miniaturizzazione. A differenza di quello che molti credono, i computer non sono stati inventati dopo la scoperta dei transistor: già esistevano. Ma allora si utilizzavano le valvole. Con diverse conseguenze negative: i computer avevano dimensioni mastodontiche, occupavano stanze intere, consumavano quantità di energia gigantesche, producevano riscaldamento eccessivo tanto da letteralmente bruciare i propri componenti, infine erano una giungla inestricabile di fili, led e luci, paradiso di ogni sorta di cimici. Pochi sanno che il termine bug (cimice in italiano), indicante un difetto di un programma, originariamente era riferito al malfunzionamento di un enorme computer causato proprio dalla presenza di una cimice che era andata a schiacciare un pisolino tra gli zoccoli delle valvole!! Nella foto, l'ENIAC, considerato il primo computer elettronico della storia, era un assemblato enorme che occupava una stanza intera per una superficie complessiva di 180 m2, e pesante 30 tonnellate. Costituito da 18mila valvole termoioniche, dissipava un calore di circa 200 Kilowatt, creando così seri problemi di affidabilità perché il grande calore generato faceva bruciare frequentemente le valvole.



Si può a questo punto ben capire come sarebbe stata diversa la nostra vita oggi se quel natale del 1947 John Bardeen,William Shockley e Walter H. Brattain se ne fossero andati a casa loro a mangiare il panettone anzichè restare in ufficio a realizzare il primo prototipo del transistor (i Bell Laboratories annunciarono l’invenzione l’anno dopo): i server sarebbero enormi, i notebook e i netbook nenche sapremmo cosa sono, i computer, i lettori MP3, i telefoni cellulari, i peacemakers, e tante altre cose qui impossibili da citare per mancanza di spazio, sarebbero considerati oggetti da film di fantascienza.
Luciano Gallino, sociologo con grandi interessi nell'informatica, non ha dubbi sul ruolo del transistor. "Da quell'oggetto, grande come un chicco di riso, entra nel nostro mondo l'elettronica. E oggi non c'è angolo della nostra vita quotidiana, della scienza, dell'industria, dove l'elettronica non sia presente".
Per spiegare quanto quel chicco di riso abbia cambiato le sorti del mondo Gallino ama citare un paradosso:"Se oggi, per una causa accidentale, un meteorite che smagnetizza i computer, questi si fermassero tutti insieme, si fermerebbe la vita nel mondo. Dopo dieci minuti non ci arriverebbe più la luce dopo un quarto d'ora l'acqua. Il giorno dopo si bloccherebbero i trasporti, l'industria, gli uffici, le banche. Si salverebbero solo i Paesi piccoli, arretrati, con la loro povera economia".
"Nel rimpicciolimento del mondo", sostiene il sociologo, "quel chicco di silicio ha contato molto più degli eventi politici; è alla base dei rivolgimenti cui abbiamo assistito negli ultimi anni anni.". "Il comunismo è crollato perché non riusciva più a controllare l'economia di piano e l'apparato militare. L'Unione Sovietica, rispetto al mondo occidentale aveva troppo pochi di quei chicchi di riso pro capite". “A Mosca avevano riempito gli arsenali di armamenti, anche i più sofisticati. Non avevano fatto i conti con le divisioni del silicio, che erano tutte dall'altra parte. E la storia ha voltato pagina".