Supponete di ricevere un'email da parte di un illustre sconosciuto che sostiene di avere un' enorme somma di denaro (milioni di dollari) che gli piacerebbe condividere con voi in cambio della vostra assistenza. Il mittente sostiene di essere un importante banchiere o amministratore, o un avvocato che vi considera l'unico erede di un parente ricco di cui voi non avete mai sentito parlare, o qualcuno che sta per morire e vuole fare una grossa donazione caritatevole attraverso di voi. Ebbene, non scervellatevi a cercare di ricordare chi sia questo ricchissimo parente ricco bramoso di regalarvi tutti i suoi milioni nè abbiate esitazioni: è una truffa!! E funziona così: se rispondete all'invito, vi viene spiegato che tanta generosità non è disinteressata. Bisogna che versiate un piccolo anticipo per coprire non meglio specificate spese legali o per risolvere alcuni trascurabili problemi burocratici. Inezie una volta risolte le quali milioni di dollari cadranno a pioggia sul vostro conto corrente, il cui numero vi viene chiesto (altrimenti come fanno ad arrivarvi sul conto tutti quei milioni?). Inutile dire che vi viene tassativamente chiesto di mantenere la massima discrezione. Una volta inviato l'anticipo però i milioni promessi non si materializzano a causa di alcune complicazioni, che però sorprendentemente possono essere risolte con l'invio di un'altra piccola somma. E così via. Naturalmente il gabbato non entrerà mai in possesso di una sola lira dei milioni che si aspetta di ricevere, mentre lo scammer nella peggiore delle ipotesi gli avrà carpito una bella sommetta, e nella migliore delle ipotesi gli avrà svuotato il conto corrente. Secondo quanto raccontato dalla CNN i coniugi Ghasemi si sono fatti spillare quasi quattrocentomila dollari da un sedicente funzionario del governo nigeriano, in realtà un imbroglione. Ai Ghasemi raccontò che i soldi spettavano loro come eredità. Per intascarla c'era da pagare solo le spese notarili: 7500 dollari. I coniugi Ghasemi non avevano mai sentito parlare del tizio che gli aveva lasciato in eredità tutti quei soldi, ma questo che importava? Così hanno inviato i 7500 dollari richiesti. Ma dopo aver pagato sono uscite fuori spese impreviste per le quali bisognava versare un'altra sommetta, una volta versata la quale sono uscite fuori ulteriori spese impreviste per sanare le quali e intascare l'eredità era necessario il versamento di un ulteriore somma. E così via. I coniugi hanno continuato a inviare soldi per coprire le nuove spese che (guarda un po') continuavano a presentarsi. Finchè una volta raggiunta la cifra di 400.000 dollari non ce l'hanno fatta più. Ora i Ghasemi non hanno più neanche gli occhi per piangere.
Questo tipo di scam è noto come "Nigerian scam" (perchè la Nigeria è uno dei focolai di questo tipo di crimine) o "419 scam" (dal numero della legge nigeriana che proibisce questa frode).
La truffa circola da anni. Il primo episodio su Internet risale al 1994. Sul sito web della presidenza nigeriana c'è un'intera sezione dedicata a questo imbroglio.
Talvolta le vittime vengono addirittura indotte a recarsi in Nigeria, dove assistono a una autentica sceneggiata...napoletana: falsi "funzionari governativi" mostrano loro documenti "ufficiali" (naturalmente anch'essi rigorosamente falsi), supportati dalla pubblicazione sui giornali locali di notizie - false pure queste! - che testimonierebbero dell'avvenuto sblocco dei fondi che dovrebbero arrivare sul conto corrente della vittima. Se poi dopo tutta questa sceneggiata la vittima rifiuta di collaborare, i truffatori passano a modi più spicci. Una delle vittime fu costretto sotto la minaccia di armi automatiche a dare a due truffatori nigeriani 4000 dollari in travelers cheques prima di poter lasciare il paese
La truffa circola da anni. Il primo episodio su Internet risale al 1994. Sul sito web della presidenza nigeriana c'è un'intera sezione dedicata a questo imbroglio.
Talvolta le vittime vengono addirittura indotte a recarsi in Nigeria, dove assistono a una autentica sceneggiata...napoletana: falsi "funzionari governativi" mostrano loro documenti "ufficiali" (naturalmente anch'essi rigorosamente falsi), supportati dalla pubblicazione sui giornali locali di notizie - false pure queste! - che testimonierebbero dell'avvenuto sblocco dei fondi che dovrebbero arrivare sul conto corrente della vittima. Se poi dopo tutta questa sceneggiata la vittima rifiuta di collaborare, i truffatori passano a modi più spicci. Una delle vittime fu costretto sotto la minaccia di armi automatiche a dare a due truffatori nigeriani 4000 dollari in travelers cheques prima di poter lasciare il paese