mercoledì 17 settembre 2008

Uova di Pasqua

Molti artisti amano inserire nelle proprie opere determinati particolari nascosti, spesso di tono scherzoso o autobiografico.
Era costume comune a quasi tutti i pittori del ‘400 e del ‘500 raffigurare se stessi in uno dei personaggi delle storie sacre o profane da loro dipinte, e tramandare ai posteri le sembianze degli amici nei quadri loro commissionati da Papi e Sovrani. Le pitture del Perugino, di Raffaello sono piene di ritratti più o meno rassomiglianti che, riconosciuti dai contemporanei, furono col loro vero nome trasmessi fino a noi. Anche Michelangelo non fece eccezione a questo costume. Nel Giudizio Universale sono rappresentati vari santi, tra cui San Bartolomeo con la propria pelle.

L’apostolo S. Bartolomeo predicò il vangelo nelle zone della Persia e alla fine, secondo la tradizione, subì il martirio mediante scorticamento, cioè venne spellato vivo. Michelangelo ha reso celebre nella storia dell’arte questo apostolo perché lo ha rappresentato nel Giudizio Universale della Cappella Sistina. Il santo tiene nelle mani i segni del martirio: con la destra il coltello e con la sinistra la sua stessa pelle. In essa Michelangelo ha voluto firmare il grandioso affresco, raffigurandosi con un autoritratto. E questa non fu l’unica volta che il grande artista nascose un particolare autobiografico in una delle storie che stava dipingendo. Michelangelo ricevette aspre critiche da un rappresentante del Vaticano per i nudi ritratti nel grande affresco del Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Per vendicarsi l’artista apportò alcune modifiche all’opera, inserendovi il volto del religioso in questione, aggiungendogli orecchie d’asino e una coda di serpente.

Se Michelangelo, anzichè un grande artista, fosse stato un programmatore chissà quante sorprese avremmo trovato nascoste nei suoi programmi.

I programmatori, ormai da diversi anni, seguono la moda di inserire nei propri programmi delle schermate "nascoste", attivabili solo con speciali sequenze di comandi, dette in inglese "Easter Eggs" (uova di Pasqua).
Famosi sono quelli che coinvolgono i programmi della suite Office. Excel permette di scorrazzare tra le strade di Seattle, Word di giocare al flipper.

Eeggs.com e Eggheaven2000.com sono tra i più vasti archivi cui fare riferimento: attraverso i loro archivi sarà possibile trovare perfino canzoni nascoste nel sistema operativo Windows Xp.

A titolo esemplificativo, riporto di seguito l'elenco di alcuni tipici Easter egg:
Microsoft Word 97:
in un documento nuovo, scrivere la parola Blue. Quindi selezionarla, accedere alla voce Carattere del menu Formato e impostarla sul colore blu e in stile grassetto. Adesso, deselezionare la scritta, posizionare il cursore in fondo ad essa e premere il tasto spazio. Infine, accedere alla finestra di informazioni di "Informazioni su Microsoft Word" del menu ?, premere Ctrl e Shift insieme, quindi cliccare sul banner di Word. Adesso apparirà un simpatico Flipper.
Microsoft Word 2000/2003, Microsoft Office XP: in un documento nuovo, scrivere
"= rand (x,99)" e premere invio. Magicamente compariranno circa x pagine con i primi versi del poema di Omero [x= un numero qualunque].

Notepad di Windows XP:
aprite il Notepad (Blocco Note) di Winows XP e scrivete: bush hid the facts. Salvate il file con un nome qualsiasi, chiudete Notepad e riaprite il file. Appariranno caratteri incomprensibili.
Il punto è che la frase inglese significa: “Bush nasconde i fatti“. Forse gli sviluppatori del programma non sanno che Microsoft non vuole che si parli male del Presidente?