venerdì 1 agosto 2008

Alcune regole per navigare proteggendo l'anonimato

Vi è mai capitato di acquistare online qualcosa e di aver cominciato a ricevere da quel momento, ogni giorno, decine e decine di email di spam reclamizzanti tutti prodotti similari a quello che avevate precedentemente acquistato? Ebbene, ciò vi accade perché il vostro profilo di consumatore è stato sicuramente analizzato da qualche agente di marketing, per poi sommergervi di pubblicità mirata.
Quello dei pubblicitari che raccolgono i dati privati lasciati in giro per la Rete dai navigatori, per poi sommergerli di pubblicità mirate è un problema noto e dibattuto, a livello internazionale, anche in apposite conferenze. Una di queste si terrà a Strasburgo dal 15 al 17 ottobre 2008: si tratta della 30° conferenza sulla protezione dei dati e della privacy.
Il problema sembra essere di difficile soluzione, perché purtroppo quando navighiamo sulla Rete inevitabilmente lasciamo tracce di noi. Pensiamo ad esempio alle reti sociali e ai contenuti generati dagli utenti di queste reti: MySpace, Facebook, Flickr sanno tutto dei nostri gusti, delle nostre attività, dei nostri desideri. Li analizzano, li collegano a quelli dei nostri amici, agli amici dei nostri amici…e li conservano per periodi di tempo che alzi la mano chi li conosce?
Come detto, uno degli utilizzi che viene fatto di questi dati è quello dell’invio di pubblicità mirata. Le reti sociali vivono delle informazioni che noi forniamo loro. Il programma pubblicitario Beacon di Facebook, ogni volta che si effettuava un acquisto online, lo inseriva automaticamente nel profilo dell’utente, allo scopo di “consigliare” lo stesso acquisto a tutti i suoi contatti. Dopo essere stato sepolto dalle critiche, il programma oggi è stato modificato e ora è possibile disattivare questa funzione. Ma questo sicuramente non impedisce agli agenti di marketing di continuare a ficcare il naso in tutte le tracce da noi lasciate in perfetta buona fede su queste reti.
Pensate poi che succederebbe se i nostri dati personali andassero a finire nelle mani, non di un petulante ma onesto agente di marketing, bensì in quelle di qualche disonesto cyber-criminale senza scrupoli che li utilizzasse per usurpare la nostra identità…quasi un anno fa sono stai rubati al sito di ricerca di lavoro Monster.com migliaia di curriculum. Parliamo di più di un milione e mezzo di informazioni personali suscettibili di essere utilizzate a fini criminali! E questo incidente non è che un esempio…
Ora, restare veramente anonimi su internet è possibile quanto vedere volare gli asini. Su questo punto ci si deve mettere l’anima in pace. Se vi ricordate, quando avete sottoscritto il vostro abbonamento a internet, il vostro provider vi ha assegnato dei dati di connessione (indirizzo ip, password…) legati alla vostra identità (carta di credito, numero telefonico…). Già questo particolare, da solo, esclude in partenza qualsiasi forma di anonimato.
Tuttavia ciò non significa che non ci siano modi per navigare con maggiore discrezione.
Vi riporto di seguito alcune regole che, se seguirete, vi permetteranno di proteggere meglio la vostra identità quando navigate:
- prudenza…è la prima regola, ed è la regola d’oro. Nelle reti sociali ci sono persone che forniscono sul proprio profilo informazioni che non confiderebbero mai al proprio vicino di casa…Internet non è nè un confessionale nè un club per pochi intimi. In Rete è possible reperire tantissimi programmi per navigare in maniera più invisibile, la Rete ci mette a disposizione una serie di strumenti quasi fantascientifici per nascondere il nostro ip, assegnarcene uno diverso a ogni connesione, bloccare i cookie e ogni altra informazione collegata al nostro browser, assegnarci persino una falsa identità…ma tutti questi strumenti hanno la stessa efficacia di una flebo fatta un cadavere se, quando navighiamo, usiamo la stessa prudenza di colui che esce di casa lasciando attaccata la chiave alla toppa della serratura
- sui forum non utilzzate il vostro vero nome o cognome ma sempre uno pseudonimo, che non contenga nessun dato o riferimento personale
- non utilizzate come password la vostra data di nascita o altri dati personali
- non rispondete mai a una email di spam
- pulite regolarmente la cache del vostro browser, eliminando i cookie
- se vi capita di dover inviare un messaggio di natura personale, per carità non utilizzate l’annuncio su una rete sociale ma preferite la cara, vecchia, semplice email